Con il termine Mild si intende una birra caratterizzata da un colore che va dall’ ambrato fino al nero impenetrabile. Si tratta di una birra molto leggera e beverina ma dal carattere deciso, espresso principalmente tramite una intensa componente maltata con sfumature che vanno dal caramello al tostato o perfino verso i sentori di cioccolato.
Poiché la componente principale dell’ aroma è quella maltata, l’amaro finale risulta sempre generalmente basso, e ha il solo scopo di bilanciare i sentori di malto. Allo stesso modo l’aroma del luppolo si considera lieve o nullo, e generalmente caratterizzato dai sentori terrosi ed erbacei delle varietà inglesi.
Quello che rende però veramente interessante questo stile è la storia che ha portato alla sua nascita e a come ha saputo adattarsi alle esigenze che la storia ha imposto negli anni.
Il nome stesso ci dà informazioni sulle birre che dominavano il mercato nel periodo storico in cui le Mild sono nate: il termine “Mild” infatti può essere tradotto come “dolce, delicato, debole”;
Per buona parte del secolo scorso infatti, poiché non erano ancora sviluppate le tecniche e tecnologie di conservazione della birra, la maggior parte delle birre venivano maturate in barili di legno per diversi mesi per poi essere eventualmente miscelate con birre più giovani. Il problema critico della conservazione era perciò mitigato dal fatto che queste birre fossero caratterizzate da un tenore alcolico mediamente alto e dalla presenza di grandi quantità di luppolo ( già all’epoca erano ben note le proprietà antisettiche e conservanti del luppolo); nonostante queste accortezze l’ossidazione e la contaminazione da lieviti selvaggi alterava il gusto delle birre rendendole “maderizzate” e tendenzialmente acide, caratteristica comunque spesso apprezzata dai consumatori.
Le Mild si pongono quindi come alternativa a questa tipologia di birra, avendo caratteristiche diametralmente opposte: erano birre più fresche, giovani, adatte ad un consumo immediato e quindi non necessitavano di gradazioni alcoliche elevate e grandi quantità di luppolo.
La luppolatura meno intensa e la giovane età di queste birre le rendevano inoltre tendenzialmente dolci e morbide, e questo era dovuto al fatto che i lieviti (selvaggi) disponevano di un tempo inferiore di maturazione per dare il via a nuove fermentazioni.
Anche il colore di questa birra ha una storia molto curiosa, poichè le Mild non sono sempre state caratterizzate dal colore con cui si presentano oggi; se ai giorni nostri chiediamo una Mild ci aspettiamo di solito una birra tendenzialmente scura, che può andare dal tonaca di frate con riflessi rubino al nero impenetrabile, ma fino alla fine del XIX secolo erano invece quasi esclusivamente di colore chiaro.
Il vero punto di svolta per la definizione finale di questo stile fu poi la Prima Guerra Mondiale: poichè le spese belliche comportarono un drastico aumento della tassazione ( compresa quella sugli alcolici ) la tendenza dei birrifici dell’epoca fu quella di andare a ridurre il corpo delle birre, partendo da un mosto di densità inferiore, con una inevitabile ricaduta verso un prodotto finale a basso tenore alcolico e dal corpo snello. Il contenuto alcolico iniziò perciò a spostarsi verso quello che conosciamo oggi, ossia 3-4,5%.
Prima della sua riscoperta attuale questo stile ebbe fu eclissato dalla nascita, nel secondo dopoguerra, da un nuovo e più moderno stile: le Bitter, leggere, chiare o leggermente ambrate, più secche e amare.
>> Ora che hai scoperto di più sulle MILD è giunto il momento di scoprire la HOOK! CLICCA QUI <<