Il termine Amber Ale si può utilizzare per descrivere una birra ad alta fermentazione (una Ale, per l’appunto) che prevede l’ utilizzo di malti ambrati, perciò più tostati e caramellati che conferiscono un colore che può variare dal rame chiaro al marrone chiaro e note caramellate e di panificato.

Le origini di questo stile risalgono alle produzioni dei grandi mastri birrai Inglesi, i quali agli inizi del XX secolo, identificarono con questo nome le nuove birre che venivano ottenute a partire dalle più consolidate Pale Ale o Strong Bitter, ma con l’ aggiunta appunto di malti caramellati.
Sebbene quindi il termine possa sembrare vago e includere numerose birre, accomunate semplicemente dal tipo di fermentazione e di colore, le Amber Ale devono necessariamente trasmettere l’eredità delle progenitrici Pale Ale e Bitter.

Il profilo aromatico è bilanciato, l’aroma del luppolo porta sentori principalmente agrumati, ma seguiti anche da profumi speziati e/o resinosi. Lato malto invece l’aroma è prevalentemente di panificato o caramellato, sufficientemente intenso da non lasciarsi sopraffare dai luppoli, anche in caso di dry hopping.

Al palato il corpo è solitamente medio così come la carbonatazione, l’attacco è dolce seguito poi da un delicato amaro, il retrogusto è secco.

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